Messaggioda Toso » 29/9/11 20:39
Ho fatto un copia/incolla da un blog:
Il disco flottante rappresenta un grande passo nell'evoluzione dei sistemi frenanti motociclistici. L'esigenza di "svincolare" il disco del freno dal suo supporto nasce dal forte riscaldamento a cui esso è sottoposto nelle violente staccate, tipiche dell'impiego agonistico. La struttura del disco, di piccolo spessore per contenerne il peso ma di superficie estesa, è particolarmente sensibile alla dilatazione termica: forti riscaldamenti causano infatti notevoli deformazioni in senso radiale ed assiale (cioè parallelamente all'asse della ruota) che, amplificate dalla dinamica della veloce rotazione (sfarfallamento), creano notevoli scompensi nella meccanica della frenata. Le pastiglie, e dunque i pistoncini, vengono respinte dentro alla pinza e la frenata perde efficenza. Si risolve concedendo al disco una piccola di possilità di assestamento, in modo che sia "libero" di deformarsi senza nuocere alla frenata. In pratica vengono frapposti tra il disco e la sua flangia (che lo collega al mozzo ruota) una serie di nottolini cilindrici che ne permettono piccoli movimenti in senso assiale. Ducati, che utilizza su tutta la gamma dischi flottanti, applica da qualche anno una soluzione che ne neutralizza la tipica rumorosità: ogni nottolino è dotato di una molla di recupero del gioco. L'alternativa, meno diffusa, al disco flottante è la pinza flottante.
Conosco chi li monta; per esempio:
2 majesty 400 (stesso anno), uno con e uno senza; la frenata di chi ce li ha è a dir poco netta. Quindi su una frenata di 10 metri ne risparmi 1, circa il 10%, che ti può salvare la pelle del cxxo!
Non è una modifica all' impianto stravolgente perchè basta cambiare i perni dentro al disco e poi attaccarlo al cerchio (ovvio che per la mia sicurezza lo farò fare ad un meccanico)